Chirurgia Oftalmoplastica

Informazioni Cliniche

Calazio

Nello spessore delle palpebre inferiori e superiori sono localizzate un gran numero di ghiandole sebacee modificate (ghiandole di Meibomio) che producono la parte lipidica del film lacrimale che a sua volta protegge e lubrifica l’occhio. Se il condotto escretore di una di queste ghiandole si blocca, la secrezione "esplode" nei tessuti circostanti provocando la formazione di un piccolo nodulo infiammatorio che si chiama appunto “calazio”.

I calazi possono variare in dimensioni da piccoli, quasi invisibili, a noduli grandi, anche quanto un pisello. Talvolta, nei periodi iniziali, sono arrossati e dolenti, anche se con il passar del tempo l'infiammazione si riduce e diventano di consistenza più dura. Se sono molto grossi premendo sul bulbo oculare possono anche causare un po' di astigmatismo con conseguente piccolo peggioramento visivo.
I calazi
non sono causati da infezioni, ma una volta formatisi possono diventare secondariamente infetti. La loro causa rimane ancora sconosciuta. Alcune condizioni sono maggiormente associate con i calazi: seborrea, infiammazione cronica delle palpebre, occhi secchi ed acne, probabilmente perchè, alterandosi la composizione della secrezione delle ghiandole di Meibomio, diventa più densa ed è più facile. Una volta che si é formato un calazio, la possibilità che se ne formi un altro nel giro di due anni é piuttosto alta.


Calaziosi
Calazi multipli in varie fasi di evoluzione

Evoluzione


La maggior parte dei calazi si riassorbe in poche settimane, a volte senza alcuna terapia. Per aiutarli a scomparire e ridurre i fastidi nella fase infiammatoria, possono essere utilizzati dei colliri a base di
cortisone, con cautela e per tempi limitati perchè in soggetti predisposti possono aumentare la pressione intraoculare. Molto utile e senza effetti collaterali, effettuare degli impacchi caldo-umidi più volte durante il giorno, efficaci soprattutto nel periodo iniziale. Un altro metodo di applicare del calore é quello di bollire un uovo (o una patata) e di avvolgerlo in un tovagliolo (per evitare di ustionarsi!). Con questo sistema si avrà una fonte di calore che durerà per almeno 10 minuti.
In alcuni casi, più raramente, si ricorre alle tetracicline per bocca, perchè normalizzano la secrezione delle ghiandole sebacee. Questo si fa in genere soprattutto evitare le recidive quando molto frequenti.

Intervento chirurgico


Se il calazio persiste può essere rimosso con un semplice intervento chirurgico ambulatoriale che dura circa 15 minuti. Dopo l’iniezione di una piccola quantità di anestetico locale, è in questa fase che si sente un po' di bruciore. Dopo aver verificato l'efficacia dell'anestesia, la palpebra viene presa con una pinza particolare e ruotata, evertendola, in modo che il calazio venga inciso, drenato e la sua capsula venga rimossa, dalla parte interna della palpebra. In questo modo la guarigione é rapida, non vi é alcuna cicatrice visibile, nè punti da rimuovere. L’intervento chirurgico ha una percentuale di successo del 90-95%. E' quindi possibile, raramente, che i calazi si riformino, soprattutto se non vengono puliti bene, anche se è più facile che ne compaiano di nuovi.

Calazio congiuntivale
Calazio con estensione congiuntivale


Queste informazioni sono fornite come indicazione generale e non devono essere interpretate come consiglio specifico per il singolo paziente. Per ulteriori informazioni si consiglia di parlarne con il proprio medico.

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